TIRANNIDE indistintamente appellare si debbe ogni qualunque governo, in cui chi è preposto alla esecuzion delle leggi, può farle, distruggerle, infrangerle, interpretarle, impedirle, sospenderle; od anche soltanto deluderle, con sicurezza d'impunità. E quindi, o questo infrangi-legge sia ereditario, o sia elettivo; usurpatore, o legittimo; buono, o tristo; uno, o molti; a ogni modo, chiunque ha una forza effettiva, che basti a ciò fare, è tiranno; ogni società, che lo ammette, è tirannide; ogni popolo, che lo sopporta, è schiavo.

Vittorio Alfieri
(1790)


sabato 2 settembre 2017

Complottismo: il marxismo degli imbecilli



Giorgio Amico

Complottismo: il marxismo degli imbecilli

Quando Shakespeare nell'Amleto afferma che esistono più cose fra cielo e terra che in tutti i libri di filosofia, si riferisce chiaramente all'odierno fenomeno delle scie chimiche. E' chiarissimo, come dubitarne? Quattrocento anni fa non esistevano ancora i jet? E allora? Questione di dettagli, prima o poi su facebook il Giacobbo di turno ci offrirà una approfondita e convincente spiegazione anche di questa apparente contraddizione.

D'altronde, se la legge sulle vaccinazioni obbligatorie è funzionale al business delle case farmaceutiche e i dati sulle violenze sessuali a quello dei Centri anti violenza o se dietro l'ISIS e Barcellona c'è la CIA (come ci è capitato ancora oggi di leggere su FB), anche questa nostra teoria di uno Shakespeare 5 Stelle ha una sua dignità innegabile.

Al tempo in cui si frequentavano i bar (negli anni '60 luogo cardine della sociabilità maschile), non c'era volta in cui parlando di politica qualcuno non ti tirasse da parte e, col tono di voce basso di chi sa, ti mettesse a parte del grande segreto che rendeva tutto intellegibile, semplice e chiaro. Sempre uguali le modalità: dall'inizio (“ti spiego io cosa c'è dietro”) alla fine (“anche un cretino può capirlo”). Insomma: una epifania a misura di imbecille.

Oggi i bar non esistono più, soppiantati da Facebook che ne riproduce su scala planetaria banalità e luoghi comuni, dalle donne “tutte puttane” alla politica “tutti ladri”. E non c'è destra o sinistra che tenga, il “pensiero” complottista è rigorosamente unico, solo ognuno lo declina secondo i propri personali fantasmi: la CIA, il Vaticano, i comunisti, i fascisti, l'Islam, l'Europa, le banche, la Massoneria e naturalmente i soliti immancabili “perfidi giudei” (il più delle volte pudicamente chiamati “Israele”).


La destra ovviamente non ci fa specie, in qualche modo ce l'aspettiamo. D'altronde basta leggerne i giornali. Il complottismo di sinistra invece ci stupisce sempre anche se ormai dovremmo essere vaccinati. Come Peppino nei film di Totò, il cretino di sinistra con una parola (banche, sistema, capitale) pensa di aver detto tutto. Tanto di cos'altro ci sarebbe bisogno? E tutto così chiaro, che appunto anche un cretino lo capisce.

Marx, che con tutti i suoi limiti e difetti pure un poco di marxismo si intendeva, passò la vita a farsi beffe di chi riduceva il suo pensiero ad una formuletta, a chi con uno schemino pensava di risolvere problemi complicatissimi.

Certo che c'entra il capitale! In una società dove tutto (compresi i rapporti sociali) è ridotto a merce e spettacolo, è ovvio che ogni cosa, rivoluzione compresa, diventi occasione di business per qualcuno (magliette del Che e turismo politico a Cuba tanto per fare due esempi banali). Ma questo in sé non spiega nulla se non il carattere mercantile della società in cui ci tocca vivere.

Quanto poi alla politica interna e internazionale, è almeno dal Tucidide (per non scomodare il solito Machiavelli) della guerra fra Sparta e Atene che tutti cercano di utilizzare tutti per i propri giochi. Certo, per restare più vicino a noi,  il Kaiser finanzia il rientro di Lenin in Russia e il governo francese l'uscita de Il Popolo d'Italia di Mussolini, ma di qui a dire che la rivoluzione russa o il fascismo siano stati il frutto di complotti orditi altrove ce ne passa. 

Insomma, gira gira, è sempre la teoria del Grande Vecchio che ritorna. Il tentativo consolatorio di spiegare l'esistenza del male (che non possiamo o vogliamo accettare) personificandolo in una entità riconoscibile da cui ci si possa difendere. Una volta ci si limitava a tirare in ballo Satana e non c'era bisogno d'altro. Oggi la società è più complessa e dunque anche l'isteria complottarda si fa più complessa e articolata.  La caccia alle streghe invece non è cambiata, utilizza tecnologie moderne, ma opera secondo le stesse elementari modalità concettuali.  Facebook docet.

A questo punto ci verrebbe da invitare i “compagni” in servizio permanente effettivo contro le FODRIA (le vecchie “forze della reazione in agguato” tanto care alla tradizione stalinista italiana), a smanettare di meno e a leggere qualche libro di più, se non fosse che in questo modo si incentiverebbe il business dell'industria editoriale. Dunque, meglio astenersi. E' così chiaro che anche un cretino può capirlo.